|
La
psicoterapia cognitivo-comportamentale |
La
psicoterapia cognitivo-comportamentale si sviluppa a partire
dagli anni '50 del secolo scorso differenziandosi dalle altre
forme di terapia per la sua solida base sperimentale. Questo ha
permesso di verificare la validità e l'efficacia degli
interventi proposti. Ancora oggi i terapeuti
cognitivo-comportamentali si contraddistinguono per l'attenzione
che pongono alla possibilità di verificare la bontà del loro
lavoro.
Tanti
studiosi e clinici hanno contribuito a rendere la psicoterapia
cognitivo-comportamentale un approccio fecondo e in grado di
promuovere il cambiamento. Tra questi ricordiamo Ivan P. Pavlov,
Burrhus F. Skinner, Joseph Wolpe, Aaron T. Beck, e Albert Ellis.
L'Organizzazione
Mondiale della Sanità (OMS) ha riconosciuto la psicoterapia
cognitivo-comportamentale come terapia consolidata, cioè
particolarmente efficace, per la maggior parte dei disturbi
emozionali e comportamentali.
Il
terapeuta cognitivo-comportamentale effettua un'accurata
valutazione iniziale del caso, chiamata assessment, per
individuare i comportamenti disadattivi che si presentano in
situazioni problematiche. Durante la terapia impiega un
approccio psicoeducativo che prevede la collaborazione terapeuta
e paziente, e permette a quest’ultimo di acquisire le abilità
utili per superare i propri problemi.
La
psicoterapia cognitivo-comportamentale integra la terapia
comportamentale e la terapia cognitiva. L’analisi delle
problematiche così sfocia nell’elaborazione di modelli di
comportamento più adattivi che favoriscono una migliore qualità
della vita. Il processo di cambiamento include anche
l’indagine di pensieri, convinzioni e credenze che
contribuiscono a creare una visione distorta di ciò che stiamo
vivendo e a farci sentire ansiosi, depressi, o arrabbiati.
La
psicoterapia cognitivo-comportamentale utilizza numerose
strategie ampiamente validate da studi sperimentali e clinici.
Tra queste ricordiamo la desensibilizzazione sistematica, il
training assertivo, la ristrutturazione cognitiva. La
desensibilizzazione sistematica è impiegata spesso insieme a
una tecnica di rilassamento e permette di superare i
condizionamenti fobici con gradualità attraverso esercizi
immaginativi ed altri in situazioni reali. Il training assertivo
è una modalità d’intervento complessa che permette di
migliorare l’autostima e vivere con maggiore serenità e
soddisfazione i rapporti interpersonali. La ristrutturazione
cognitiva permette di riconoscere il ruolo svolto dai pensieri e
dalle credenze di cui spesso non siamo pienamente consapevoli, e
consente di liberarci da quei condizionamenti che contribuiscono
a creare disagio.
La
durata di una psicoterapia cognitivo-comportamentale varia a
seconda dei problemi da affrontare e delle esigenze specifiche
di ognuno. Normalmente la sua durata si misura in mesi piuttosto
che in anni. Dopo la prima fase di valutazione, è comune
possibile fare una stima approssimativa della durata della
terapia. In genere, i colloqui durano circa un’ora e hanno una
frequenza settimanale. In genere nella fase conclusiva della
terapia i colloqui si diradano progressivamente.
A
cura di
Federico
Colombo
Psicologo
Psicoterapeuta
|